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2045. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 giugno 5 "apud Senigam".

Francesco Sforza scrive al luogotenente di Lodi e al cancelliere Andrea Fulgineo di aver ricevuta la loro lettera. Vuole che dissuadano Pietro che è a Mairago dal pretendere che i suoi uomini abbiano dai contadini pane e vino perché sono poveri e senza possibilità a causa delle traversie passate. Ha avuto la lettera del luogotenente che gli parla del passaggio di Orso, infruttuoso per aver anticipatamente allertato la gente. Ad Andrea ordina di portarsi subito in campo.

Locu(m)tenenti Laude et ser Andree Fulginato cancellario, nostris.
Havemo recevuto vostra littera, data primo del presente, per la qual restiamo avisati del'aloghiare del conte Petro a Mayrago et dela rechiesta luy fa de volere pano e vino dali vilani, perché, non siando anchora spazato non se vedi potere tenire li compagni che non gli fa questo aconzo. Al che, respondendo, ne pare ch'el dicto conte Petro stia bene de là et de lì oltra, ma non vedemo modo de poterli fare quanto luy rechede dele spexe, perché l'altri non l'ànno, et ulterius, in quelli luoghi, non gli stanno l'homini e, quanto bene gli staesseno, sonno tanto poveriti per le triste conditione passate che non gli potriano providere, siché confortatelo ad havere pacientia quanto a questo, e cavatili l'animo da questo. Dele altre cosse, contenute in essa littera, restiamo avisati e non gli accade altra resposta. Et un'altra vostra, messer Petro, del ii del presente, per la qual ne avisati del passare del conte Orso e del pocho honore gline è seguito per lo aviso già havevati facto ala brigata, del che molto ve ne comendiamo e non accade dire altro se non che stagati avisato dali nostri del vescovato de sopra, et accadendo li nimici faciano vista de passare, avisatene la brigata, como haviti facto da qui indreto. Tu vero, ser Andrea, ventene via in campo con ogni cosa del tuo senza aspectare altro. Ex felici exercitu nostro apud Senigham, die v iunii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.