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2134. Francesco Sforza al capitano della Lomellina (1453 giugno 20 "apud Senigham").

Francesco Sforza, saputo che Guglielmo di Monferrato sta per arrivare o per mandare delle sue genti in Lomellina, ritiene che prima sua mossa sarà di impadronirsi di Sannazzaro, località prossima al Po e indifesa. Sebbene abbia comandato a Taddeo dal Verme di andare là con i suoi uomini, ordina al capitano della Lomellina di raggiungere Sannazzaro con l'ufficiale, uomini del luogo e guastatori raccolti nei dintorni mettendo il posto in condizione di reggere al primo scontro.

Egregio dilecto capitaneo nostro Lumeline.
Havemo havuto aviso ch'el signore Guiglielmo è per venire, o mandare sue gente in breve in Lomelina, e la prima cosa ch'el vole tentar de fare se è de volere pigliare la terra de Sannazaro perché è passo apresso el Po et anche se confida de poterlo havere perché è f(avo)revole, senza veruna fortificatione. Per la qual cosa, nonobstante che habiamo ordinato ch'el strenuo Tadeo del Verme se transferisca in là con li soi per secureza de quelle parte, volemo che subito, ala receputa de questa, ve transferati là ad Sannazaro et habii ti l'officiale et l'homini de luogo e con li guastatori da essere rechiesti lì in cercho, provedeti, con quanta più celerità sia possibile, che quello luogo se metta in tale forteza che almancho per bataglia de mane non se perdesse, sive periculasse. Et in questo usate tuta quella diligentia che sapereti perché se facia. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.