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2154. Francesco Sforza ai conti, al comune e agli uomini di Gambarana (1453 giugno 25 "apud Senigham").

Francesco Sforza avverte i conti, il comune e gli uomini di Gambarana che non consente loro di fare scorrerie nel Borgofranco per vendicarsi delle incursioni fatti da quelli con alcuni Guglielmeschi. Lascino che intervenga lui, mentre loro attendano a far buona guardia.

Comitibus, communi et hominibus Gambarane.
Havemo recevuto le vostre littere per le quale ne significate che quelli da Borgofrancho asieme con alcuni Guglielmeschi sonno corsi a quello luocho, armata manu, cum intentione a sacomanarlo, e per questo ne domandati licentia de corere a casa loro, ale quale respondendo havemo asai molesto e rincrescene del'insulto e danno ve hanno facto. Ma quanto ala licentia de corere a casa loro, dicemo che non ne pare né volemo, per non multiplicare inconvenienti et per havere sempre legitima cagione de gravarse de loro. E ben gli provederemo in modo ch'el starà bene, siché lassate questa cura a noi e stati neli termini vostri e attendite a salvarve e far bona guardia. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.