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2200. Francesco Sforza ad Antonio da Fabriano (1453 luglio 8 "apud terram nostram Gaydii").

Francesco Sforza comunica al famigliare ducale Antonio da Fabriano che sono stati da lui due ambasciatori della comunità di Tortona che, tral'altro, gli hanno prospettato il caso della inadempienza nel puntuale versamento di una quota della tassa del carriaggio, convenuta con Filippo d'Ancona, per cui ora la si vuol costringere al totale versamento della tassa, cosa a lei impossibile. Il duca dispone che Antonio accetti, al presente, il solo pagamento, ma senza alcuna dilazione, della quota inadempiuta.

[ 468v] Nobili familiari nostro dilecto Antonio de Fabriano.
La comunità de Tertona ha mandato qua da nuy duy soi ambassatori fra l'altre cose exponendone che, essendo quella debitrice de certa quantità de dinari per cagione del carregio, del quale debito tenendose agravati venero ad compositione con Filippo d'Ancona de pagarne certa quantità infra certo termine, como più largamente poderai intendere da loro, el quale pagamento non havendolo facto secundo dicto termino, dicono mò vogliono fir artati ad pagare el tuto. Al che dicono essere omnino impotenti et ne pregano vogliamo provedere che siano aleviati de questo. Per la quale cosa te commettiamo et volemo che essendo così, debii fargli observare la dicta conventione, siché non vengano essere più artati cha del podere; et questo dicemo, pagando loro la dicta conventione in modo che più loro non deferiscano tempo. Data ut supra.
Bonifatius. Iohannes.