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2201. Francesco Sforza al referendario di Pavia e a Gracino da Pescarolo (1453 luglio 8 "apud terram nostram Gaydii").

Francesco Sforza scrive al referendario di Pavia e a Gracino da Pescarolo che della casa di Azo, Ludovico deve accontentarsi di solo quella parte assegnata e, cioè, di quella già tenuta da messer Carolo senza alcuna pretesa per la parte occupata dal maestro dei Barbareschi.

Referendario Papie et Gracino de Piscarolo.
Respondendo ale vestre lettere circa el facto dela casa de messer Azo, che teneva altre volte messer Carolo, la quale, per vigore de nostre lettere, facesti assignare al conte Lodovico, dicemo che haviti facto bene et anche ve commendiamo del'aviso ne haveti dato ch'el dicto conte non solum voria quella parte teneva messer Carolo, ma voria anchora quella parte che occupa el maestro deli Barbareschi et cetera, unde, per giarirve dela mente nostra circha ciò, ve dicemo che, quando facessemo tale concessione al prenominato conte Lodovico, intendessemo solamente de quella parte che teneva messer Carolo, e non più. Siché assignatele solamente quella parte e basta, perché se ne pò bene contentare. E questa è la mente nostra. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.