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2268. Francesco Sforza a Gentile della Molara (1453 luglio 21 "apud Porzanum").

Francesco Sforza ordina a Gentile della Molara di ritornare senza aver (come gli hanno scritto il commissario e gli uomini di Castelnuovo) eseguita la commissione affidatagli dal duca; ritorni, nonostante le male parole ricevute, perchè si intenda che il duca è di parola.

Gentile dela Molara.
Ne hanno per soe littere scripto el comissario et homini de Castelnovo che tu sii partito da là senza havere posto fine ali damni dati et senza havere exequito la comissione che nuy te havemo facta, et cetera, dela qual cosa non però se meravigliamo, benché però siamo avisati che alcuni de loro sonno stati casone dela partita toa per le male parole et modi usati verso ti. Et perché non intendemo mettere questa cosa in silentio, ti comandiamo et volimo che subito retorni là et exequirai con ogni diligentia et sollicitudine quanto te habiamo commesso, siché hormay se gli meta fine, nonobstante le parole che hanno dicto, acioché se intenda che per nuy non mancha. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.