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2303. Francesco Sforza a Bolognino de Attendoli (1453 luglio 28 "apud Gaydum").

Francesco Sforza ordina a Bolognino de Attendoli, conte di Sant'Angelo e castellano di Pavia, di convocare Agostino e Serino e di costringerli a restituire, con tutta la roba portata via, il figlio di Serino de Becari, ragazzo dell'uomo d'arme Boniforte di Pavia.

Magnifico affini carissimo Bolognino de Attendolis, comiti Sancti Angeli et castelano arcis nostre Papie.
A questi dì passati è venuto qua in campo uno fiolo de Gerardo Cevero et ha sviato et menato via uno fiolo de Serino de Becari, regazo de Boniforte de Pavia, nostro homo d'arme, con tanto incomodo, quanto tu poi pensare. Pertanto volemo che subito tu habii li predicti Agustino a et Serino et gli stringi per ogni modo ad restituire el regazo ad ipso Boniforte con ogni suoi robbe, qual se dice haverli portata via. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Agustino in interlinea su Gerardo depennato.