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2311. Francesco Sforza a Bartolomeo da Correggio, referendario di Pavia (1453 luglio 29 "apud Gaydum").

Francesco Sforza, si compiace con Bartolomeo da Correggio, referendario di Pavia, sia per l'interrogatorio a Giacomino Garzi dalla Girola, come per l'andata alla Girola a prendere i complici e inventariare i beni dei traditori; il duca vuole che Bartolomeo trasmetta la documentazione raccolta al podestà, cui compete arrivare alla conclusione dell'indagine con la sentenza.

Egregio militi domino Bartholomeo de Corrigia, dilecto referendario nostro Papie.
Havimo recevute le vostre lettere asieme col processo havite facto fare in lo examine de Iacomino de Garzi dala Girola, et cetera, et dela diligentia haviti usata in quella materia, coś in fare lo examine, como in andare ala Girola per fare provisione de pigliare li complici e culpeveli e far descrivere li beni deli traditori, ve ne comendiamo singularmente. Ma siando nuy dispositi e deliberando ch'el se facia ragione, et considerando pur questo proprio offitio del nostro potestà ĺ, volimo che tuti li processi et informatione, avisi et provedimenti haviti in questa materia gli debiati dare al prefato nostro podestà, al quale havemo ordinato et scrito che facia ragione. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.