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684. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1452 luglio 9 "apud Trignanum".

Francesco Sforza addebita alla negligenza del luogotenente di Lodi la costruzione del ponte e della bastita fatta dai nemici a Cerreto. Quel che ora importa è togliere ai nemici Turrano e Cavenago e distruggere con retroguardi e gatti quel ponte. Concorrano gli uomini del posto con Pietro Maria Rossi, Antonio Landriano,Giacomo da Civita, Cristoforo da Cremona, Astorello e altri ancora. E' contrario alla permanenza di Antonio Landriano e non ritiene necessario, abbattuto il ponte, fortificare Camairago.

[ 153v] Domino locumtenenti Laude.
Havimo intiso quanto ne scriviti per due vostre, date a vii et viii del presente, dela correria hanno facta li inimici et del ponte et bastita hanno facto et de quanto se ragiona fra loro inimici; ale quale respondendo, a noy pare, miser Petro, che tuti questi manchamenti et inconvenienti siano seguiti per vostra negligentia et tepidità perché se havessevo seguiti li ordini nostri et facto quanto continuamente vi havimo scripto, non seria occorso questo. Nam se vuy havessevo tenuto nonché ducento homini ala guardia de Adda, como ve scripsemo più fiate, ma se pur quatro guardie gli fossero state facte le quale havessero facta la scoperta, non sariano may passati li inimici né saria facto quanto è facto. Ma sia como se voglia, è da vedere de torgli subito Turrano e Cavenago, et poy cum le gente havimo mandate là et cum l'homini del payse, cum retroguardi e gatti, fracasarli el ponte, che se farà luigieramente usandoli diligentia, et facto questo l'homini del payse non haveranno ad dubitare et potrano stare securi. Sichè vedite de mettere insiemi l'homini del paese et cum li magnifico et strenuo Petromaria, Antonio da Landriano, Iacomo da Civita, Christoforo da Cremona, Astorello et l'altri nostri, vedeti de fare presto perché havemo bisogno qua de quelle gente. Ala parte che Antonio da Landriano venesse ad allogiare dentro, dicimo non bisogna, perché ne mandamo tanti che non è da dubitare; anci volimo che stiano de fuora a fare li facti. Ceterum perché sentimo essere facto mentione de mettere in forteza Camayragho, dicimo che ad nuy non pare, perché el sito del logo nol dà, et anche rompendo el ponte sopradicto non è da havere altro dubio in là. Attendete pur ad fare presto quanto è da fare perché se fracassi quello ponte, como se farà che vorà. Ex felicibus castris nostris Apud Trignanum, viiii iulii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.