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813. Francesco Sforza al podestà di Maleto (1452 agosto 25 apud Quinzanum").

Francesco Sforza ordina al podestà di Maleto di rimettere il figlio di Marcoleone da Nugarolo nel possesso di quella possessione della Camera che era stata donata al padre di Marcoleone.Se Cristoforo Zupello, che ha rivendicato tale possesso, si vede estromesso, ricorra ad Angelo da Rieti, auditore ducale, che gli amministrerà ragione.

Potestati Maleti.
Havendo nui donato ad Marcholeone da Nugarolo, nostro squatrero de provisionati, una certa posessione sita in quello territorio, come cosa debitamente spectante ala Camera nostra, dela quale esso Marcholeone era posto alla tenuta, pare sia venuto uno maistro Christoforo Zupello quale, per vigore de alchune raxone dice havergli, è stato remesso ala tenuta dela dicta possessione. Et perché nostra intentione è che la raxone habia loco, parendone sia debito et raxonevole che piutosto la Camera nostra stia alla possessione che altri per fino se veda quid iuris, volemo che tu, havuta questa, rimetti alla tenuta della dicta possessione el figliolo d'esso Marcholeone in nome della Camera nostra. Et se el dicto magistro Christoforo se sentirà gravato, vegna ad comparire inanzi ad messer Angelo da Riete, nostro auditore, che gle farimo ministrare raxone. Ma volemo che la cosa staghi in quelli termini era anzi magistro Christoforo fosse posto alla possessione, et poy se veda quanto iustitia vole. Data ut supra.
Zanetus.
Cichus.