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1013. Francesco Sforza a Moretto da Sannazzaro 1453 gennaio 4 Milano

Francesco Sforza avverte Moretto da Sannazzaro che alcuni suoi soldati tagliano alberi dalavoro e ne fanno legna non per bruxare per loro, ma per vendere. Gli ordina di comandare a detti suoi uomini di smettere di danneggiare quei borghigiani tanto diligenti verso il duca e lo stato sforzesco.

Spectabili et strenuo militi domino Moretto de Sancto Nazario, armorum ductori nostro dilecto.
Alcuni homini della terra nostra del Castellazo ne hanno facto lamenta che quelli vostri soldati sonno logiati in la dicta terra, non obstante che gli sia facto el debito suo delle ligne secondo l'ordine, vanno de fora alle insule loro et gli tagliano l'arbori loro dalavoro et ne fanno ligne non per bruxare per loro, male vendano, della qualcosa ne rencresce, perché non ne pare che la fede et devotione de dicti homini verso nuy et lo stato nostro, como sapeti vuy ne hanno demonstrato, merita questo, et poy ne pare che, essendoli facto el debito, se debiano molto ben contentare. Pertanto vogliati subito, visis presentibus, provedere et ordinare a dicti vostri homini d'arme che da mò inanti non debiano più tagliare alli dicti homini li loro arbori, né toglierli cosa alcunaloro contraloro volontà, pur tanto che vaglia uno (s)pillo, perché, che l'inimici gli facessero guerra et li nostri, che li debeno deffendere, gli robassero, non sapemo niuno cossì sancto che non perdesse la devotione e pacientia, siché vogliati provedere a questo, como siamo certi che fareti, in modo non habiamo più a sentire simile lamente, respondendone del recepimento de questa et del'ordine havereti dato in ciò. Data Mediolani, iiii ianuarii 1453.
Marchus.
Cichus.