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1025. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1453 gennaio 6 Milano

Francesco Sforza avverte Bartolomeo Colleoni, condottiero ducale, che nelle terre che tiene di là, Guglielmo di Monferrato ha fatto innalzare le bandiere del re di Francia per poter essere risparmiato. Il duca gli dice di procedere nel modo concordato e di unire nelle terre conquistate ai vessilli francesi quelli sforzeschi onorando particolarmente quelli del re di Francia che reputa per suo signore, padre e benefattore. Tenga massimamente presente di eseguire quanto gli ha detto con altre sue lettere.

Magnifico et strenuo viro Bartholomeo de Colionibus, armorum capitaneo nostro dilectissimo et cetera.
Havimo inteso ch'el signore Guilielmo ha facto derizare, in quelle (a) terre e loci che tene delà, le bandere della mayestà del Re de Franza, la qualcosa luy ha facto solum afine per essere reguardato. Pertanto ve carricamo e stringemo che con ogni celerità e presteza, senza perdere tempo alcuno, vogliati attendere (b) cum ogni vostro studio ad exeguire quanto per altre nostre ve havimo scripto et ordinato, et in quelli loci, quali vuy acquistareti et che gli trovareti le bandere della prefata mayestà, siamo contenti che gli le lassati stare, ma che presso quelle gli ponati ancora le bandere nostre, che stiano tucte doe insieme, facendo ad esse bandere ogni honore e reverentia più che alle nostre proprie dove le trovarite, et chiareti ad ogniuno cum tucti quelli modi e vie che ve parerà che nuy portamo singulare amore e reverentia alla prefata mayestà del Re de Franza, como a quella che [ 376r] reputamo per nostro signore, padre e benefactore, ma sopra tucto, como havimo dicto, per Dio, vogliati (c) sforzarne ad exeguire prestissimo quello che ve havimo scripto per altre nostre. Data Mediolani, die vi ianuarii 1453.
Persanctes.
Iohannes.


(a) Segue parte depennato.
(b) con ogni celerità e presteza senza perdere tempo alcuno vogliati attendere ripetuto.
(c) In A vogliatine con ne finale depennato.