Registro n. 13 precedente | 1109 di 1330 | successivo

1110. Francesco Sforza agli uomini di Sezzadio 1453 gennaio 31 Milano

Francesco Sforza tenta di consolare gli uomini di Sezzadio per i danni imperversati su di loro per la prolungata presenza dei soldati. Raccomanda paziente considerazione che questo male v'è seguito per necessità et non per volontà, e prospetta futuri migliori trattamenti e futuribili sgravi impositivi.

Fidelibus dilectis nostris, communitati et hominibus Sezadii.
Essendo lozate quelle nostre gente tanti dì fanno ad casa vostra, cognoscemo chiaramente et anche restiamo advisati dalli officiali nostri de Alexandria et dalli altri nostri che sonno dellà, l'infiniti gravi et intolerabili damni, extorsione, rapine, iniurie et captivi tractamenti che ve sonno facti, delle quale cose havimo preso uno singularissimo despiacere et siamo tanto malcontenti quanto de (a) cosa havessemo possuto sentire, perché l'animo e desyderio nostro fo sempre de tractare bene li subditi nostri delà et vuy in specialità, quali sempre ne setti stati affectionati de core et de fede et cognoscemo molto bene che non meritati essere tractati a questo modo. Como sapeti quelle nostre gente non veneno lì per stare alle offese vostre, ma non essendosse possuto fare altramente, se gli sonno demorati più che non erala volontà nostra et ve hanno tractati in questa forma, pertanto ve confortiamo, carricamo e strenzemo che vogliati comportare patientemente questi damni et oltragii, quali ve sonno dati, et persevare in la [ 407r] solita fede et devotione vostra verso nuy. Et consyderamo che questo male v'è seguito per necessità et non per volontà, certificandovi che per l'avenire sareti meglio trattati et haveremo bona consyderatione alli damni per vuy supportati, et ve faremo delle cose ve piacerano et tale che restareti benissimo contenti et havereti casone lodarvi de nuy. Et de questo stati de bona voglia, perché cossì trovareti per effecto. Ex Mediolano, xxxi ianuarii 1453.
Irius.
Iohannes.


(a) Segue coss depennato.