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1123. Francesco Sforza a Giorgio de Annone 1453 febbraio 3 Milano

Francesco Sforza accusa ricevuta della lettera di Giorgio de Annone, luogotenente in Alessandria, con le querimonie sue e dei cittadini per i cavalli arrivati e per la richiesta di Colleone di alloggio e strame, quando di questo ne sono deficitari gli stessi cittadini, che Giorgio, secondo l'ordine del duca, inviterà a supportare questo carico pacientemente. Intende riprendere la lotta, per cui manderà tanta di quella gente de qua, che si unirà con quella del balivo, e con i balestrieri dei Genovesi. Dica ai condottieri di essere apparechiati et in puncto per cavalcare subito. Si dice informato della presa di Covelle dalla Sala. A Sfoglioso ha fatto duplicare la persalettera allegata. È contento dell'arrivo di Ruffino Pertinero.

[ 414v] Spectabili et generoso viro Georgio de Annono, dilecto locumtenenti nostro Alexandrie.
Havìmo recevuto la toa de dì xxx del passato, per la qual ne scrive del malcontentamento hai havuto tu et quelli nostre citadini deli cavalli quale sonno venuti lì et dele littere te ha scripto el magnifico Bartolomeo Colleone, che gli faze providere de allozamenti et strame, et cetera, sì per respecto del mancamento che ne segue a quelli nostri cosse delà, sì etiam perché dicti citadini se agraveno de tanto caricho. Al che respondendo, ti dicimo che siamo certi che tu et li dicti citadini ne siate malcontenti per ogni respecto, pur, perché la cossa è in questi termini, volemo che conforti dicti citadini ad providere de stantie et strame (a) ali dicti cavalli per alchune dì et supportare questo caricho pacientemente, perché, como tu intenderai, nuy havemo deliberato de novo repigliare la dicta impresa per fare da mò inante quello che non è facto da quy indreto et, per sostenerla, gli manderemo tante dele gente nostra de qua con le quale se gli troverano il magnifico Baylì con li soi et li balistreri Zenovisi, che seranno in tanto numero che per loro poteranno fare un campo et farimo proseguire in dicta impresa per forma che cavarimo li predicti cittadini de quelle parte de affanno. Siché confortaraigli a darsi de bona voglia et non stare cum affanno, et cossì confortarai tucti quelli capitanei, conductieri et squadreri a tenere uniti et insieme tucti li soi in modo che se trovano apparechiati et in puncto per cavalcare subito, como sarranno rechiesti. Della presa de Covelle dala Salla remanemo advisati. Et perché dice essere perdutalalictera che nui scrivamo al Sfoyoso, ti advisamo como gli havimo facto replicare laligata. De Ruffino Pertinero venuto là, como per una toa ne scrive, remanemo contenti et non achade dire altro. Mediolani, die iii februarii 1453.
Bonifacius.
Iohannes.


(a) Segue per depennato.