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1141. Francesco Sforza al podestà, alla comunità e agli uomini di Sezzadio 1453 febbraio 7 Milano

Francesco Sforza scrive al podestà, alla comunità e agli uomini di Sezzadio di essere stato informato per conto loro dal compaesano Stefano de Bernerii dei danni subiti per la permanenza di gente d'armi. Aderendo alle richieste di Stefano, concede loro di prendere legna dove potranno per rifare il palancato e vuole che sia restituitala la catena del mulino e ogni altro ferramento preso a scrocco. Di queste concessioni ne ha dato comunicazione al luogotenente di Alessandria.

Prudentibus et fidelibus viris potestati et communitati et hominibus Sezadii, dilectis nostris.
Havemo inteso quanto ne ha dicto per parte vostra Stefano de Bernerii de quella nostra terra, delli damni haveti supportati per la stantialì delle nostre gente d'arme; della quale ne habiamo havuto tanto grande despiacere quanto dire se possa, et siate certi che è stato facto contra ogni nostra intentione et volontà, et parne che ne sia stato facto alla persona nostra propria; pur, da poy che la cosa è seguita, non se pò fare altro. Ben ve certificamo et dicemo che verso vuy faremo per tale modo et forma che restarete ben contenti et parerave che ve habiamo carissimi. El dicto Stefano ne ha dicto et recercato de vostra parte che ve vogliamo concedere licentia che possiati torre del ligname dove ne sarà, per refare il vostro palancato, et cossì della cathena et ferramento che v'è stato tolto; dicemo de bona voglia nuy siamo contenti che possiati torre del ligname, dove meglio ve parirà, per refare dicto palancato, et cossì ve sia restituitala cathena del molino et ogni altro ferramento ve fosse stato tolto senza alcuno pagamento. Et sopra de ciò habiamo scripto opportunamente al nostro locotenente de Alexandria de questa nostra volontà, dal quale poreti andare, che provederà ad ogni cosa necessaria et a vuy grata. Data Mediolani, vii februarii 1453.
Zaninus.
Iohannes.