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1306. Francesco Sforza al luogotenente di Valenza 1453 marzo 26 Milano

Francesco Sforza rimprovera il luogotenente di Valenza che, nonostante Giorgio de Annone, suo luogotenente in Alessandria, gli abbia denunciato furti di bestie nella località di Preda al cittadino sforzeso Emanuele da Pozzo da quelli del Monferrato, abitanti a Pavone, autori anche della sottrazione della roba condotta da Valenza ad Alessandria, non vi fu restituzione di sorta. Ciò è avvenuto, nonostante il duca abbia sempre curato che tutte le robe dei sudditi del Savoia fossero sicure nelle terre sforzesche, così come ritiene che debbano essere sicuri i sudditi sforzeschi da quelli del Monferrato in territorio sabaudo. Vuole, perciò, che da quelli di Pecceto, dalla Preda e di Montecastello siano restituiti prigionieri, robe e bestie e ogni altra cosa presa, come richiedel'amicizia che corre fralui e il Savoia e assicura che in caso negativo provvederà sempre che tale ricupero dei beni sottratti avvenga.

Locumtenenti (a) Valentie.
Vuy deveti essere avisato da Zorzo de Annono, nostro locotenente de Alexandria, como sul terreno dala Preda sono tolte certe bestie de Emanuele da Pozo, nostro citadino, per quelli de Monferrà, lozati a Pavone, et similmente per quelli medesmi, forono tolte certe somme de roba, quale se conduceva da Valenza ad Alexandria, et, quantuncha esso Zorzo habia facto opera et instantia per restituire dele cose predicte, pur non c'è seguito effecto alcuno. Pertanto, meravigliandone de questo, perché dal canto nostro non lassarimo commettere simile cose, imo vorressimo che tucte le robbe di subditi del'illustrissimo signore duca da Savoya fossero salve et secure in le terre nostre, come quelli di subditi nostri propri. Et anche, parendone rasonevole et debito, che non manco debiano essere securi li nostri da quelli de Monferrà sul territorio del prefato vostro illustrissimo signore duca, como sono quelli de Monferrà dali nostri sul predicto territorio de Savoya, ve confortiamo, pregamo vogliate providere che per quelli de Pecceto, dala Preta et de Montecastello siano restituite et bestie et robbe et presoni et quanto hano preso et tolto, perché cossì rechiede el debito et l'honestà et la amicitia, quale havemo cum el prefato vostro illustrissimo duca, certificandovi che, quando questo non se facesse, saria necessario providere ala indemnitate deli subditi nostri et fare per modo che fossero restaurati di soy damni, ma ve ne havemo vogliuto avisare prima, pregandovi che ne vogliate avisare del'intentione vostra circa de ciò. Mediolani, xxvi marcii 1453.
Irius.
Iohannes.


(a) Segue Vercelarum depennato.