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186. Francesco Sforza a Uberto Spinola 1452 febbraio 17 Milano

Francesco Sforza scrive a Uberto Spinola per invogliarlo ad andare da lui, perché dopo tale incontro, benché egli sappia qual è la volontà del doge, della comunità di Genova e del duca nei riguardi di Filippo Spinola, egli rimarrà soddisfatto.

Domino Uberto Spinole.
Benché siamo certissimi habiati chiaramente inteso quale siala volontà nostra, cossì quella del'illustre signore messer lo duxe et della magnifica comunità de Zenova verso Filippo Spinula, quale omnino intendiamo et vogliamola exequire, nondimanco seressimo nuy molto contento parlare cum voy, sì per farve meglio intendere il nostro appetito et totale dispositione, sì etiandio per farve cognoscere quello che ce resta a fare. Pertanto vi confortiamo, caricamo et stringemo che vogliati venire qua da noy liberamente et senza alcuno respecto, perché ve vederimo non altramente volontera che se ne fostivo proprio fratello, et certificamovi che, quando havereti favellato con noy, remanereti bene contento et bene satisfacto et ritornareti a casaleto et dela bona voglia et non ce voresti havere restatala vostra venuta da nuy per cosa del mondo. Et questo dicimo perché remanereti in tucto contentissimo. Data Mediolani, die xvii februarii 1452.
Cichus.