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208. Francesco Sforza a Gabriele Bossi 1452 febbraio 25 Milano

Francesco Sforza comunica a Gabriele Bossi, commissario sopra la tratta dei gualdi, di aver preso atto di quanto ha scritto a proposito dei gualdi di Luchina che sono prezzati da cinque a seimila ducati, denari che non si avranno che il prossimo marzo, cosa che lo mette nei guai con suo fratello Alessandro che ne rimarrebbe fino ad allora sprovvisto. Cerchi di avere adesso detta somma e assicuri la consegna dei gualdi.

Gabrieli Bossio, commissario nostro super tracta gualdorum.
Dilecte noster, havemo veduto quello hai scripto ad Angelo, nostro consigliero, del facto di gualdi de madonaluchina, dicendo che li denari d'essi gualdi, quali ascenderano ala soma de cinque fino in seimila ducati, non se porano havere se non a mazo che vene, la qual cosa non poria esserne dispiasuta più, né haverne facto retrovare pegio contenti, perché, a fidutia de questi gualdi, non havemo facto altro provedimento a messer Alexandro, nostro fratello, né havemo modo de provederli altramente, se non per la via de questi gualdi; et quando quisti denari dovesseno andare ala longa, restariamo più che impazati et ne seguiria più che grande incomodo et danno per respecto che esso messer Alexandro [ 63v] restaria desproveduto. Siché te ne havemo voluto dare aviso per questo cavallario aciochè per ogni modo provedi che se habiano de presente li dicti denari, caricandoti et confortandoti quanto più instantemente possiamo che dii opera et faci tale provisione che li dicti denari se habiano omnino de presente fino ala dicta soma de vi mila ducati, perché te faremo assignare tanti gualdi che ascenderano ala dicta soma. Et circa questo, se hai caro el nostro bene, et se mai sei per farne cossa grata, interpone ogni tuo studio, industria et diligentia per modo che vegniamo ad aiutarse per questa via deli detti denari; et vogli fare ogni promessa per nuy che li dicti gualdi se darano, aciò non se stia de fare lo recato, perché li gualdi non siano ancoralì, li quali, como è dicto di sopra, te faremo consignare infallantemente, et per questo recato saremo contenti pagare quello interesse che te parerà et come porai fare meglio, rescrivendone come farai. Data Mediolani, die xxv februarii 1452.
Ioseph.
Cichus.