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283. Francesco Sforza a Niccolò Campofregoso 1452 marzo 18 Milano

Francesco Sforza espone a Niccolò Campofregoso, capitano genovese, il suo cruccio per le lamentele degli uomini della valle Brambilla, non solo, ma dei mulattieri e dei mercanti che, passando dalle parti di Gavi, vengono assaliti e derubati dai suoi uomini con gravi conseguenze per le entrate ducali e anche della comunità di Genova. Intervenga perché tali eccessi non si ripetano.

Magnifico domino Nicolò de Campo Fregosio (a), Ianuensi capitaneo, et cetera.
A questi dì ne hanno facto significare cum grave querella alcuni poveri homini de Valle Brambila, nostri servitori, et sentimo etiandio molti altri mulateri e mercadanti lamentarse che, passando da quelle parte de verso Gavio, forono assaltati, robbati et molto male tractati dali vostri fanti, la qualcosa credimo, anzi siamo certi, sia proceduta senza vostra intelligentia et saputa, et ne siati molto malcontento. Et perché questo seria uno retrahere l'homini dali camini et aviamenti loro in preiudicio dele intrate nostre, et anche della 86v magnifica comunità de Zenova, vi confortiamo et pregamo quanto più possimo che voliati remediare ad tali incovenienti, et talimente ordinare che simili excessi non habiano ad sequere. Data Mediolani, die xviii marcii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.


(a) domino Nicolò de Campo Fregosio scritto su Conrado de Foliano.