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284. Francesco Sforza al podestà di Novara 1452 marzo 18 Milano

Francesco Sforza ordina al podestà di Novara di accertare se, come gli ha scritto il luogotenente del governatore di Vercelli, il vercellese Cristoforo Zocarlo fu, nel 1450, privato di una cavalla e delle sue robe da Giacomo Suardi, officiale delle bollette, con il pretesto che proveniva da un luogo infetto. Verificata la verità del ricorso, ordini che si restituisca ogni cosa.

Nobili viro potestati Novarie, nostro dilecto.
El locotenente del governatore de Vercelli ne ha scripto per soe littere che nel'anno del MCCCCL Iacomo Suardo, officiale delle bollete di quella nostra città, tolse una cavalla con certe robe et mercimonie ad uno Christoforo Zocharlo, habitatore de Vercelli, quale passava per li borgi d'essa nostra città, imputandolo ch'el veniva daloco morboso, la quale cavalla et robbe, ne scrive che (a) esso Iacomo may non le ha voluto restituire, licet che dicto Christoforo habia verificato non venire da loco pestifero, la qual cosa, essendo cossì, ne seria molestissima. Pertanto ti commettiamo et volimo che diligentemente te debii informarti se cossì è, et trovando cossì, commandali che subito restituischala dicta cavalla et robbe, siché più non habiamo ad sentire lamenta, certificandolo che non altramente vogliamo che li subditi del'illustrissimo signore duca de Savoya siano bene tractati, che li nostri proprii. Data Mediolani, die xviii marcii 1452.
Bonifacius.
Cichus.


(a) ne scrive che in interlinea.