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365. Francesco Sforza a Bartolomeo Visconti 1452 aprile 14 Milano

Francesco Sforza scrive a Bartolomeo Visconti, vescovo di Novara e consigliere ducale, che l'uomo d'arme ducale Sagramoro da Parma si lamenta di non aver ricevuto i denari della mezza tassa del sale, già riscossi dagli uomini di Vespolate e assegnati a lui. Provveda che entro il diciotto del mese in corso Sagramoro abbia quanto gli spetta.

Reverendo in Christo patri domino Bartholomeo Vicecomiti, Dei gratia episcopo Novariensi, consiliario nostro dilectissimo.
Como siamo certi de sapere la vostra paternità che li denari della meza taxa del sale delli homini del vostro loco da Vespolà sonno assignati al strenuo nostro homo d'arme Segramoro da Parma et luy se lamenta non potere ancora havere suo debito, quamvisdio el dice essere scosso el dinaro. Pertanto, adciochè esso Segramoro possa adiutarsi deli decti dinari et fare mettere inpuncto la soa compagnia, confortiamo la prefata paternità [ 118r] che gli piacia ordinare et providere che tra il decimooctavo dì del presente mese li predicti dinari siano pagati al dicto Segramoro overo al suo cancillero secondo il suo assignamento. Data Mediolani, die xiiii aprilis 1452.
Ioseph.
Cichus.