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373. Francesco Sforza risponde a Giovanni Feruffini 1452 aprile 15 Milano

Francesco Sforza risponde a Giovanni Feruffini in merito alle accuse genovesi circa la lega fatta dai Fiorentini e dai Milanesi con il re di Francia contro Genova, chiarendo la posizione di Genova, come spiegato dal segretario ducale Antonio Guidobono e constatato dalla copia dei capitoli. La lega fu conclusa solo dopo le comunicazioni date dall'Acciaioli al doge. Quanto al fatto che detta lega sia stata fatta a danno di Genova, il duca fa presente la novità comunicata dal Ferruffini della restituzione della nave genovese, a confermare che la lega è stata fatta con l'intento di rafforzare l'intera coalizione. Circa la Pietra, il duca ribatte l'accusa che gli viene mossa di incapacità nel rimuovere da là Filippo Spinola, sostenendo d'aver fatto ogni tutto il possibile. Infine il duca sollecita Giovanni a convocare Francesco Bianco perché gli porti polvere, stagno e piombo promessi.

Domino Iohanni de Ferrofinis apud Ianuam.
Havemo recevuto tre vostre littere, l'una de dì x, l'altre de dì xi del presente, et bene inteso tucto quello ne scriveti, et primo, del sospecto preso lì a Zenova dellaliga facta per signori fiorentini et nuy con la mayestà del re de Franza, la quale ligha dicono essere facta in suo preiuditio et senza soa notitia, allegando il facto della nave presa, et cetera. Cossì havemo inteso quello ne scriveti che li citadini se lamentano che noy non vogliamo o non possiamo provedere al facto della Preda et cetera; similiter remanemo advisati de quello gli haveti dicto et risposto vuy al'una et l'altra parte, le quale resposte ne pareno prudentemente facte et ve ne commendiamo. Respondendo alla parte (a) della lamenta se falì della ligha de Franza dicendo etiam che [ 120v] nuy habiamo facto questa ligha facendoge subiectione, et cetera, ve dicemo che nuy ne maravigliamo de questo, perché nuy non habiamo facto questa ligha con nissunaloro subiectione né in preiuditio de quella città, anzi l'habiamo facta ad fortificatione de tucta la ligha, como haverano inteso da Antonio Guidobono, nostro secretario, et veduto per la copia delli capituli ha portati. Né anche havemo facto questa ligha senza loro notitia et saputa, che sapeti bene advisassemo lo illustre signor duxe del'andata de misser Angelo Azaiolo in Franza et della commissione soa (b) in generale et in alcune spetialitate, de poy facta la ligha con quello illustre signor duxe et magnifica communità fu advisato lo dicto domino Angelo Azayolo delli capituli della dictaligha et signori Fiorentini et per nuy, et così, de poy il dicto adviso, la dicta ligha fo conclusa. De poy de quanto habiamo inteso dal dicto domino Angelo, habiamo continuamente advisato lo illustre signor duxe, et mò per Antonio Guidobono gli havimo mandato la copia delli capituli. Et alla parte che lì ad Zenova se dice questa ligha de Franza essere facta in preiudicio de quella città, allegando il facto della nave presa, et cetera, non dicemo altro. Quello vuy ne scriveti per una de dì xi che era portata nova certa como la nave era restituita et che era stata combatuta sotto colore che havesse robba de Anglesi, siché per questo non possono dire la dicta ligha essere facta in preiudicio né subiectione de quella città, et più chiaramente haverano potuto vedere per la copia delli capituli ha portato Antonio Guidobono, et benché ne rendiamo certi, per la copia delli capituli ha portato Antonio (c) et per quello haverà dicto a bocha, qualunche habbia intellecto [ 121r] debbia remanere chiaro et satisfacto che signori Fiorentini et nuy non habiamo facto questaligha in preiudicio de quella città, ma piutosto in fortificatione de tucta la ligha et che a quella città de questa ligha de Franza, essendo breve como è, non possa succedere se non beneficio et utilità. Tamen, quando gli ne fossero de increduli et che havessero bizaria, nuy siamo contenti, ultrale obligatione havemo per li capituli dellaligha con quella città, de fargli anche ogni altra secureza et promessa de defendergli da qualunque volesse offendergli. Et cossì poriti chiarire et offerire allo illustre signor duxe et ad ogniuno che fosse de altra opinione benché, como havimo dicto, non possemo credere che et per la chiareza haverà portato dicto Antonio et per tante promesse sonno fra quella magnifica communità et nuy et per la sincera et cordiale dispositione et volontà de signori fiorentini et nostra verso quella magnifica communità, ogniuno non debbia rimanere satisfacto, pur siamo contenti, per satisfare alli increduli, de fare ogni altra promessa de defensargli como havemo dicto.
Alla parte della Preda che quelli citadini se lamentano de nuy che non vogliamo o non possiamo provedergli, vi dicemo ne maravigliamo de questo, perché ogniuno ha possuto videre che nuy non siamo manchati de fargli ogni opera ne sia stato possibile per removere delì Filippo Spinola, et Dio sa quale sia maiore desyderio, o il loro o il nostro, de vedere spianato quello loco, et cossì volemo debiati chiarire ogniuno che, se nuy havessemo la vita nostra nel dicto [ 121v] loco, non fariamo altramente per recuperarla como farimo per movere dellà Filippo Spinola, essendo advisati de quello habiamo fare che per nuy sia possibile a fare.
Ceterum, ne maravegliamo che magistro Biancho anche non sia venuto qui con quella polvere, piombo et stagno, quale ne ha promesso et più ne maravegliamo che non habiamo adviso alcuno dove el sia, et perché casone tardi tanto a venire, et trovamone de mala voglia de questo facto, essendo questa cosa tanto importante al facto nostro per rispecto al tempo breve della quale siamo stati ad soa speranza. Siché vi carichamo et stringemo quo magis ne sia possibile provedati che esso magistro (d) Francisco subito vegna ad nuy cum dicte monitione non perdendo una hora de tempo et ne advisati indilate quando el possa essere qui et per che cagione sia tardato tanto ad venire. Data Mediolani, die xv aprilis 1452.
Zanectus.
Cichus.
Polliza.
Del partito ve ha ricordato Bartholomeo Doria et della bona volontà del capitaneo circa il facto del denaro, volemo li debiati per nostra parte rengratiare confortandoli ad voler fare como havimo speranza in loro che presto, et senza più dilatione, ne vediamo effecto. Data ut in litteris.
Cichus.


(a) Segue se fa depennato.
(b) Soa in interlinea.
(c) Guidobono in interlinea; da et benché a Antonio a margine.
(d) Magistro in interlinea.