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376. Francesco Sforza al podestà di Oleggio 1452 aprile 18 Milano

Francesco Sforza ripete al podestà di Oleggio di mandare dal Regolatore e dai Maestri delle entrate due dei migliori uomini del comune con il sindacato di obbligarsi, a nome del comune, per la somma corrispondente all'entrata di quel territorio del prossimo anno. Ciò gli viene detto per ordine dei Maestri delle entrate. La stessa cosa vale per i podestà delle località elencate.

Potestati nostro Olegii.
Se ala recevuta di questa non haveray mandato qui dalo Regulatore et Maystri del'entrate nostre quelli duy homini di megliori del comune de quella terra cum sindicato de obligarse a nome d'esso comune per fin ala soma del'intrata dela dicta terra del'anno proximo a venire, secundo che novamente per un'altra nostra te habiamo scritto, vogliamo che subito subito, posposita ogni cosa, li mandi nel modo se contiene in essa nostra, perché havemo in poncto quella facenda per la qualle volemo se fiza questo obligo, in la qual cosa non intervenga fallo alcuno né dilatione di tempo, et senza dimora avisane dela recevuta de questa et del nome de quelli che doverano venire. Data Mediolani, die xviii aprilis 1452.
Ordine Magistrorum intratarum oratoris.
Cichus.
Similiter potestati nostro:
Viglevani,
Filizani,
Basarutii,
Novi,
Quargnenti,
Solerii,
Castriarquate,
Castellatii,
Castri Spine,
Cassinarum,
Fregaroli,
Sallarum,
Ceredani,
Burgi Maynerii,
Boschi,
Viguzoli,
Burgi Sancti Donini. Die xx aprilis 1452 replicata fuit potestati Sallarum suprascripta littera.