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40. Francesco Sforza al podestà di Tortona 1452 gennaio 10 Lodi

Francesco Sforza, siccome Bartolomeo delli Quarteri chiede di avere la roba di Pietro Ungaro, che si trova impegnata per trentacinque ducati presso un ebreo che, a sua volta ha in prestito da Bartolomeo un ronzino, ordina al podestà di Tortona di vagliare il valore del ronzino e della roba di Ungaro, oltre a quant'altro Bartolomeo ha ricevuto dall'ebreo, e tutto trasmetta al duca.

Potestati nostro Terdone.
Intendimo che della robba de domino Pedro Ungaro se ne trova in pegno appresso quello iudeo per xxxv ducati, che vale più che cinquanta, la quale robba ne rechiede il spectabile et strenuo cavalero domino Bartholomeo deli Quarteri, gli lalassiamo scodere et retinere per sé per pagamento de uno ronzino, quale dice havergli imprestato già più tempo fa. Et perché seria conveniente che, essendo cossì, dicto domino Bartholomeo fusse pagato, pertanto ti dicimo che, facendoti fede il predicto domino Bartholomeo del dicto suo credito, debii stringere quello predicto ebreo a dare al predicto domino Bartholomeo le dicte robbe, pagandogli esso domino Bartholomeo el cavedale et lo utile del denaro, le quale robbe faray extimare, et trovandole de [ 19v] più valore che non montasse la somma delli dicti cavedale et utile et il credito che ha dicto domino Bartholomeo per lo precio d'esso ronzino, del valore del quale vogliamo che ne prendi chiara informatione, et che subito ne debii avisare, acciò intendiamo quanto habiamo a fare superinde. Data Laude, die x ianuarii 1452.
Cichus.