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480. Francesco Sforza ad Antonio Guidobono 1452 maggio 13 Milano

Francesco Sforza assicura Antonio Guidobono, suo segretario, di non poter avere migliore notizia di quella che fra il doge e Giovanni Filippo Fieschi corra buona amicizia. Sistemata che ebbe la vertenza di Battista Fieschi, cavaliere gerosolomitano per la commandaria del Castellazzo, ha indugiato a parlare con lui perorando la buona armonia tra il doge e Giovanni Filippo Fieschi. Ha appreso con sorpresa che al doge non erano state ancora liquidate le mille lire dovutegli, per cui in mattinata ha pressato i Maestri delle entrate a saldare quel conto. Oggi è uscito da Milano con la sua famiglia e della truppa. Si recherà poi nel Lodigiano dove ha fatto radunare tutti i soldati.

Antonio, havimo recivuto la toa lettera de 9 del presente. Dicimo che non poressimo havere magiore consolatione che sentire che fra quello illustre signore meser lo duxe et meser Zohanne Filippo fosse bona amicitia et fraternità, como saria, et è, lo desiderio et appetito nostro. Al presente, essendo arivato qui el venerabile miser Baptista dal Fiesco, cavalero Iherosolomitano, per una certa diferentia che luy havia per la commandaria del Castelacio, nui gli havimo facto tucto quelo che ne è stato possibile dal canto nostro con lo dovere, in modo ch'el ha obtenuto lo intento suo, siché, essendo esso per retornare dellà, gli havimo dicto assay de questa tale controversia che è fra dicto messer Zohanne Filippo et lo signore messer lo duse et lo parere et la mente nostra, pregandolo et confortandolo ch'el voglia vivere con bona amicitia, fraternità et benevolentia esso messer Iohanne Filippo con la signoria del duse, et con quella magnifica [ 156r] comunità. Et circa questo facto gli havimo parlato abastanza, como ne è parso expedire. Siché dal canto nostro non havimo manchato, ne mancaremo in cosa alcuna perché quelle cose dellà se reducano in bono affecto.
Ala parte dele mille libre che resta havere quello signore duse dicimo che nuy credevamo la signoria soale havesse havute, et quando havimo inteso che non le ha havute, ne siamo retrovati male contenti. Pur questa matina nuy personalmente havimo parlato per questo facto con li nostri Maestri del'intrate et dictogli in modo che subito provederanno che la signoria soa haverà le dicte mille libre. Et cossì in lo advenire provederanno che haverà lo dovere suo et non se mancharà ad quello che è stato promesso al prefato signore duse et ad quella magnifica communità. Pur, quando tardasse un poco, non sarà per altro, se non per la grandissima spesa et graveza che se retrovamo havere per queste nostre gente che havemo messe fuora, como tu say, tamen, allo effecto, haverà suo dovere como è la intentione et la voluntà nostra.
Ulterius ti advisamo che hogi in questo dì siamo usiti fuora de Mediolano cum la famiglia nostra et con de alcune delle nostre gente, puoy se levarimo subito et andarimo in Lodesana dove havemo facto reddunare et mettere insieme le nostre gente. Attenderimo a fare in modo che speramo de farti sentire novelle che te piacerano, et del tuto saray advisato. Data Mediolani, xiii maii 1452.
Persanctes.
Cichus.