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495. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Castelnuovo Tortonese 1452 maggio 23 Lodi

Francesco Sforza, che aveva concesso un salvacondotto a Giacomo da Castelnuovo, uomo d'arme di Colella da Napoli, nella speranza vana che, incontrandosi con il condottiero, ponesse fine alla controversia che aveva con lui, vuole che il podestà, il comune e gli uomini di Castelnuovo Tortonese, consegnino detto Giacomo con i cavalli e la sua roba al podestà di Broni, località da cui egli se ne partì vergognosamente.

Egregio ac nobilibus amicis nostris carissimis potestati, communi et hominibus Castrinovi Terdonensis.
Alli dì passati noy concedessimo uno salvoconducto a Iacomo da Castelnovo, homo d'arme del strenuo Colella da Neapoli, de podere venire de qua per accordarse con dicto Colella cum il quale era caduto in differentia, essendosse partito da luy mancho che honestamente, ma non è perhò seguito accordio veruno fra loro. Il perché, como per altre nostre ve scripsemo, ve confortiamo et caricamo, e per exempio de ben vivere et perché l'honestate et raxone il rechiede, che vogliate fare consignare el dicto Iacomo, asieme cum li cavalli et robba, delli quali sereti dal presente portatore informato, a Broni in le forze del potestate dellì, dove esso Iacomo [ 162r] se partì vergognosamente, rendendoce certissimi che l'illustre signore marchexe, nostro honorevole fratello, de questo serà contentissimo, perché ancora nuy faressimo servare simile stillo per qualunque de quelli della soa signoria. Ex Laude, xxiii maii 1452.
Iohannes.