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502. Francesco Sforza a Giovanni da Alessandria e ad Antonio Guidobono 1452 giugno 6 contra Pontem Vicum

Francesco Sforza scrive a Giovanni da Alessandria e ad Antonio Guidobono e a costui dice di essere stato del tutto informato. Si aspetta di sapere da Giovanni quel che è successo dopo il suo arrivo, essendo egli sempre in attesa di danaro per poter mantenere l'esercito, ora che l'ha portato tutto in campo. Si diano, perciò, da fare perché la cosa sortisca buon effetto. Ieri con tutta la truppa e con il marchese di Mantova ha passato l'Oglio portandosi nel Bresciano, ove si sono a lui sottomesse varie località. I nemici, supponendo che gli Sforzeschi andassero a Canedolo, hanno messo il campo a Soncino, dove hanno trovato chi gli ha dato noie, per cui ritiene che in giornata arretreranno vicino a Brescia. Lui, invece, si è portato a Pontevico, ove vi è un ponte sull'Oglio e spera di prenderlo presto per il passaggio delle vettovaglie verso il campo.

[ 165v] Domino Iohanni de Alexandria et Antonio Guidobono Ianue.
Havimo veduto quanto ne hay scripto ti Antonio per alcune littere. Dicemo che del tucto remanimo a compimento advisati et non ne accade dire altro, perché per altre nostre havimo scripto abastanza, como havereti veduto. Siché aspectamo essere advisati de quanto serà seguito de po' la gionta de vuy, domino Zohanne, là, et solo ve ricordiamo il facto del denaro, perché, siandose conducti in campo cum tucto lo nostro exercito, ne bisognano pur denari per mantenerlo. Perhò vogliati usargli ogni solicitudine et diligentia che la cosa se reducha a bono effecto, et advisatine del tucto chiaramente.
Ulterius ve advisamo che hieri cum tucte le nostre gente et cum lo illustre signore marchese de Mantoa passassimo Oglio, et siamo venuti in Bressana, dove, fin a questa hora sonno venute ad nostra obedientiale terre infrascripte, cioè: Calvisano, Gambara, Pralbonino, Leno, Gotolengo, Iosolella, Visano, Seniga, Cigoli, Fianello, Bassano, San Gervasio, Virolavechia, Virola Alghiso, Scortirolo, Manerbio, Scarpizolo, Cignano, Cadignano, Oflaga et Faverzano, et tucta volta aspectamo delli altri lochi. Li inimici, credendo che nuy dovessimo andare a passare ad Canedolo, andarono a campo a Sonzino, dove hanno trovato che gli ha molto bene resposto cum altro che con parole, pur, per quanto havimo, nuy credimo che ogi (a) se debiano (b) retrare verso Bressa. Nuy disponimo andargli a trovare et speramo farvi sentire cose che ve piacerano. Hogi siamo venuti qui ad Pontevico, perché ha uno ponte sopra Oglio, et vederimo haverlo subito, perché de qui farimo condure le victualie in campo, poy procederimo ultra et del tucto, como seguirimo, ve farimo advisati.
Scrivendo questa, havimo veduto la vostra de tre del presente in questa hora, la quale fa mentione del caso del capitaneo. Non ve dicimo altro, se non che vogliati essere cum quello illustre signore duxe et solicitare per ogni via et modo che ve pare che habiamo questa expedictione del denaro, como havimo dicto de sopra. Ex castris nostris felicibus contra Pontemvicum, die vi iunii 1452.
Persanctes.
Cichus.


(a) Segue credimo depennato.
(b) se debiano ripetuto.