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524. Francesco Sforza a Isobio Crivelli 1452 giugno 26 apud Trignanum

Francesco Sforza si compiace con il milite Isobio Crivelli, commissario di Tortona, per la sua andatalì, sperando nella sua vigilanza e nella fedeltà di quei cittadini, tenuto pure conto del provvedimento dalui preso di mandare oltre 3400 uomini. Se dei cittadini si lagnassero per dovere alloggiare dei cavalli, si faccialoro osservare che sono stati mandati lì per ilo loro bene e che verranno in futuro risarciti.

[ 176r] Spectabili militi domino Isobio de Crivellis, dilecto comissario nostro Terdonensi.
Della vostra venutalì ne havimo preso conforto assay e stiamo cum l'animo repossato de quella nostra città, sperando in la virtute et vigilantia vostra e fede de quelli nostri cittadini che sinistro veruno non intervegnerà, né è da dubitare de cosa alcuna, havendo noy facta quella provisione havereti sentita de gente da cavallo e da pede. Siché, confortati quelli nostri citadini che attendano a bene vivere che, andando le cose nostre prospere, como fano de qua, li inimici nostri mutarano pensiero e volentiera lassarano stare li nostri. Et si forse quelli nostri citadini se agravasseno delogiare lì de quelli pochi cavalli, che non credimo perhò, perché gli havimo facto venire per suo bene, e per nostro honore, ditili che stiano de bono animo che per l'avenire gli restorarimo in altro, avisandone che, computate quelle gente havevamo dellà e quelli havimo mandate de presenti, seranno ultra treamillia quattrocento tra da pede et de cavallo. Siché potrano molto bene non solamente resistere, ma cazare l'inimici. Ex felicibus castris nostris apud Trignanum, die xxvi iunii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.