Registro n. 13 precedente | 593 di 1330 | successivo

594. Francesco Sforza a Giovanni della Noce 1452 agosto 22 apud Quinzanum

Francesco Sforza crede che Giovanni della Noce abbia dalle sue lettere inteso quel che gli occorre e abbia visto quanto gli ha scritto il re di Francia. Ha mandato Giovanni da Castelnuovo per una accelerazione dell'accordo. Nel caso non lo si raggiungesse entro quattro o cinque giorni, gli ha comandato di trovarsi con quelli di quel fronte perché siano pronti a intervenire nel caso che il Balivo rompesse con Gugliemo di Monferrato per ricuperare ciò che lui ha occupato e altre cose ancora.

[ 207r] Domino Iohanni dela Nuce.
Per altre nostre littere havereti inteso quanto ne occorre de qua, et cossì ve habiamo mandato le copie delle littere che ne scrive et ha mandate (a) lo serenissimo Re de Franza. Da poy mandiamo là Iohanne da Castelnova che voglia praticare et strengere el facto del'accordo, et in caso che non habbia loco dicto accordo fra quattro o cinque dì, gli havimo commisso che sia cum quelli nostri dellà et che, rechiedando monsignore de Bayli ad rompere et farsi inante contra el signore Guilielmo, et attendase a fare per modo che se recuperi quello ha occupato dicto signore Guilielmo et acquistase del'altre cose che se habbia victoria, como se haverà indubitata, quando dicto ser Guilielmo non voglia condescendere a quello è debito et honesto. Ex castris nostris felicibus apud Quinzanum, die xxii augusti 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.


(a) Segue a dire depennato.