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604. Francesco Sforza al capitano della cittadella di Novara 1452 agosto 25 apud Quinzanum

Francesco Sforza si lamenta con il capitano della cittadella di Novara per il suo comportamento nella guardia di detta cittadella, scarsa di fanti per cui potrebbe essere facilmente presa.

Capitaneo citadelle Novarie.
Havemo inteso cum singulare spiacere che tu tene molto male in ordine quella nostra citadella tenendoli dentro, non solamente pochi, ma quasi nessuno fante, che ne poteria redondare in grande preiuditio, damno et vergogna. Et ne pare, se cossì è, che tu vivi cum pocha consyderatione, avisandote che havimo adviso como se tracta de ascalare dicta citadella che facilmente gli andaria facto che non gli presta bona diligentia et vigilanza, siché te carricamo che tu habbi l'ogio al penello et stii proveduto (a) in modo ch'el non reusca il pensiero alli inimici nostri. Ex campo, xxv augusti, apud Quinzanum 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.


(a) Segue che depennato.