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679. Francesco Sforza a Giorgio de Annone, a Pietro da Pusterla e a Giovanni Matteo Bottigella 1452 settembre 14 apud Quinzanum

Francesco Sforza, rispondendo a Giorgio de Annone, Pietro da Pusterla e Giovanni Matteo Bottigella in Alessandria, dice di sperare che, alla ricevuta della presente missiva, sia arrivato Giovanni da Sanseverino con parte della gente del Balivo che loro aspettavano, che saranno accolte dai marchesi di Incisa e di Masio, forse da quelli di Viugli. Del fatto che Guglielmo di Monferrato raduni gente, il duca dice che non si può supporre che gli arrivino soccorsi dai Veneziani perché è stato disposto uno sbarramento al Ticino che interdirà ogni passaggio. In attesa di notizie sull'esecuzione di quanto ha mandato a dire tramite Giovanni dal Castenuovo, il duca li rimprovera per aver tardato a notificargli quanto loro sospettano del castellano del Castellazzo e di Beccante. A sicurezza di quella fortezza, vuole che uno di loro con una persona fidata si rechi sul posto, mentre alla porta di Alessio vuole che mettano una persona di fiducia con dei sacomanni e diranno a Beccante di portarsi dal duca.

[ 242r] Georgico de Annono, Petro de Pusterla, Iohannimatheo de Bottigellis, Alexandrie.
Questa sera circale xxiii hore, recevessemo le vostre littere de dì xii del presente, alle quale, respondendo, et primo, alla parte che credevati che fralune et martedì proximo passati Zohanne da Sanseverino cum parte delle gente del Bayli doveva giongere in le terre nostre de Alexandria, dicimo che nuy credemo che, al recevere de questa nostralettera, le dicte gente del Bayli serano horamay quasi tucte intrate nelli nostri terreni et haverano rocto contrali nostri inimici, et piacene che li zintilhomini de Incisia et quelli de Maxo habiano resposto de acceptare dicte gente. Maravegliamone de quelli de Viugli non habiano resposto il simile, alli quali, como haveriti veduto, havemo opportunamente scripto che debiano omnino acceptare delle dicte gente et fare quanto per vuy gli sarà commisso, et semo certi saranno obedienti et farano el debito loro. Alla parte dell'amasso delle gente che diciti fa el signore Guilielmo, nuy non possemo imaginare, nì pensare a che fine el faza. Dal canto de qua non bisogna expecti soccorso de gente, perché Venetiani non sonno in aptitudine de potergline mandare et, quando bene ne volesseno mandare, nuy havemo facto fare tale providemento in Tesino che non porriano passare senza fare raxone col hoste. Expectiamo sentire da vuy quello havereti exsequito cerca quanto ve havemo mandato a dire per Zohanne da Castelnova et poy ultimamente scripto in lo assecurarve de quella terra, et cetera, et cossì delli facti de domino Zohanne dalla Noxe. Appresso havemo inteso quanto ne haveti scripto in zifra circa il dubio et sospecto havete delli facti del castellano del Castellazo et etiandio de Beccante, et quantunche nuy ancora non possemo credere, ni pensare che veruno de costoro facesse captiva (cosa) alcuna contra el stato nostro, nientedemanco, havendo veduto tante altre cose per (a) vera experientia alle quale, per non volere credere, non fessimo provisione, ne dolemo alquanto de vuy che siati tardati tanti a darne aviso de questa cosa, perché gli haveressemo già facta fare qualche provisione che mò saressimo fuora de sospecto. Per la qual cosa ad [ 242v] nuy pare che ve debiate omnino assecurare de quella forteza del Castellazo, zoè che uno di vuy vada fin là con una persona a vuy et a nuy fidata, ch'el sia superiore del castellano et fanti suoy, et servi tali modi che, volendo esso castellano fare male, non possa, et subito ne advisati perché vederemo provedergli de uno altro castellano, al quale castellano nuy scrivemo per l'alligatalittera, como vedereti per la copia inclusa, acciochè possiate exeguire questa nostra intentione. Ma vedete de fare per tale modo et discretione ch'el dicto castellano, stando in fallo, non piglia umbreza et ne podesse seguire scandalo. Nella porta de Alexio mettereti ancora una fidata persona cum delli sacomani o altre persone fidate, lo quale, quando serà in possessione della porta, deriti (b) a Beccante ch'el venga qui da nuy, perché gli volemo parlare, et avisatine presto perché gli possiamo providere de un altro conestabile: al quale Beccante scrivemo etiandio, como vedereti per la copia inclusa. In conclusione vuy setti sul facto et intendete quelle cose meglio che nuy; provedete a tucto como ve parirà rechieda il bisogno per conservatione del stato nostro. Data in campo apud Quinzanum, die xiiii septembris 1452.
Zaninus.
Iohannes.


(a) Segue vostra depennato.
(b) Segue che depennato.