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751. Francesco Sforza a Pietro da Pusterla 1452 ottobre 1 apud Lenum

Francesco Sforza parla con Pietro da Pusterla delle intenzioni di Guglielmo di Monferrato, cioè temporeggiare in modo che non lo si attacchi e suscitare divisioni fra gli sforzeschi e il Bayli. Dalla risposta avuta tramite Lancillotto Bossi Pietro ha inteso quale è l'intenzione dello Sforza. In merito ai dodicimila ducati il duca non intende sborsare denari. Quanto al credito che Guglielmo dice di avere con i Fiorentini, lo Sforza crede che, come hanno fatto con altri capitani e condottieri, altrettanto faranno con lui. E, in merito a questa pratica, il duca gli fa divieto di lasciare Alessandria fino a nuovo ordine, senza far caso a ciò che dicono i cittadini di Alessandria e quelli del Castellazzo. Di qualunque cosa sentirà dai signori del Monferrato vuole che informi il Balivo, facendogli intendere che questa è la volontà dello Sforza, disposto a non fare pace, tregua o accordo con quelli del Monferrato senza il parere del re di Francia e del Balivo.

Spectabili Petro de Pusterla, aulico nostro dilecto.
Respondendo a doe toe de dì xxv e xxvi del passato, te dicemo che nuy havemo veduto lo scripto che te ha mandato el signore Guilielmo, et parene essere certi che tucto quello luy dice, el fa ad arte, sì per mettere tempo in mezo et per interpedirne a farli fare contra, sì etiandio per mettere fra nuy et lo Bayli divisione, como già ha principiato de fare. Tu haveray inteso, alla recevuta de questa, quanto te havemo resposto per Lanzalocto Bosso sopra questa materia, della intentione nostra, avisandote che nuy semo condescesi tanto circa el facto del denaro, quanto le altre cose ad quello [ 272r] che è nostra finale intentione de venire, né etiam ne pare raxonevele. Et perché luy recordali xii mila ducati delli quali resta debitore, nuy non volemo essere tenuti pagare denari, quali sonno spesi et se spendariano in nostro damno e detrimento. Alla parte del credito che ha con signori fiorenti(ni), nuy semo certi che li prefati signori farano cossì el debito suo aluy, como hanno facto et fanno alli altri suoy capitanei et conducteri. Et quantunche a questa pratica nuy diamo pocha fede per Ii respecti dicti de sopra, niente demanco per vederne el fine, volemo non te parti de Alexandria finchè non te scrivemo altro. Et alla parte che dici delle parole hanno usato de questa praticha, tanto quelli cittadini de Alexandria, quanto quelli del Castellazo, non bisogna ne faci caso alcuno, perché nuy non staremo per loro a fare quello sia utile al stato nostro, nì loro, nì veruno altro non serano sì presumptuosi che se vogliano opponere per respecto alcuno alla volontà nostra. Et perché, como tu vedi, el è necessario tenire temperato el Bayli et farlo participe de ogni cosa, del quale nuy non possemo prendere non ma optima fede, ne pare, et cossì vogliamo, che de ogni cosa che podessi havere o dal marchexe de Monferrà, o dal signore Guilielmo, ne debbi con bono modo participare con lo dicto Bayli, dicandoli che cossì hay in commissione da nuy, como quello che semo disposto de non fare nì pace, nì treuga, nì accordio alcuno cum li dicti signori de Monferrà senza participatione et parere della mayestà del re de Franza et sua cura avisarne de tucto quello occurrerà alla giornata. Data in castris nostris felicibus apud Lenum, die primo octobris 1452.
Iohannes Antonius.
Iohannes.