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771. Francesco Sforza a Pietro da Lonate 1452 ottobre 6 apud Lenum

Francesco Sforza loda Pietro da Lonate, commissario di Tortona, per le guardie da lui ordinate per la sicurezza della città e per le sue puntualizzazioni sul comportamento del castellano. Sia sempre in tutto ben vigile.

Egregio viro Petro (a) de Lonate, commissario Terdone, nostro dilecto.
Havemo veduto quanto ne scrivi del facto delle guardie hay ordinate se faciano per segureza de quella nostra città et del recordo ne fay de fare fare le squaraguaite de fora intorno della città et delli modi che tene el castellano de quello nostro castello, alla quale respondendote restamo advisati de quanto ne scrivi et commendiamo la diligentia et solicitudine toa, et confortiamote a stare dì e nocte vigillante e solicito ad bona guardia de quella nostra città, et per l'alligata scrivemo a quella comunità, como vederay, de ordinare se fazano li squaraguaite secondo tu ne scrive.
Alla parte del castellano, restamo advisati et credemo luy faza piutosto quello ch' el fa per necessità o per ingordisa de uno pocho de guadagnetto che per volontà ch'el habbia de fare damno né catività alcuna. Nientedemanco li scrivimo per l'alligata in modo che siamo certi se guardarà più inanzi non ha facto fin mò. Pur volemo che tu debbi haverli molto bene l'ochio et farli fare tale guardia la nocte intorno, che non gli possa intrare niuno che non sia preso, et in questo interponeray ogni toa opera et studio. Ex nostris felicibus castris apud Lenum, die vi octobris 1452.
Iacobus Rivoltella.
Iohannes.


(a) Petro in interlinea su Antonio depennato.