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806. Francesco Sforza a Giorgio de Annone 1452 ottobre 12 apud Lenum

Francesco Sforza esprime a Giorgio de Annone, luogotenente di Alessandria, il suo stupore per aver inteso che quelli che sono confinati nella città fanno ritorno a casa senza licenza ducale. Gli ordina di fare un elenco di tutti i confinati e di ammonirli che, una volta al giorno, devono presentarsi da lui o dall'officiale delle bollette, avvertendo quelli che sono partiti arbitrariamente che devono far ritorno; in caso di resistenza, trovi il modo di ridurli all'obbedienza.

Spectabili viro Georgio de Annono, locontenente Alexandrie, nostro dilecto.
Semo advisati li obstagii del Castellazo che sonno confinati in quella nostra città retornano a casa ad uno ad uno, del che se maravegliamo grandemente che se debbiano partire senza nostra licentia.
Pertanto volemo, et per la presente te commettiamo, debbi, recevuta questa, far fare la monstra de tucti quelli sonno confinati lì et ammonirli et commandarli, per nostra parte, se debbiano presentare ogni dì, una volta o ad ti o al'officiale nostro delle bollete, et che non se debbiano absentare né partire fuora della città senza nostralicentia. Et quelli che tu trovaray essere retornati a casa senzalicentia, ammonirali et scriverali (a) che retornano a servare le confine loro. Et se non vorrano venire de soa volontà, tene modo de farli venire per qualche via indirecta, dummodo non ne possa seguire scandalo né inconveniente alcuno. Ex nostris felicibus castris apud Lenum, die xii octobris 1452.
Iacobus Rivoltella.
Iohannes.


(a) In A scriverlai.