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909. Francesco Sforza a Raynaldo de Dresnay 1452 novembre 13 apud Calvisanum

Francesco Sforza esprime a Raynaldo de Dresnay, regio governatore di Asti, il suo dispiacere et affanno per il fatto che il cavaliere Giorgio Del Maino, oratore ducale, non si sia ancora mosso per portarsi dal re. Ciò è avvenuto perché il duca di Savoia non ha fin qui rilasciato il salvacondotto. Siccome gli ambasciatori fiorentini sono probabilmente già arrivati dal sovrano, non vorrebbe che questi addebitasse l'assenza di Giorgio a diffecto et mancamento sforzesco. Voglia anche lui (Dresnay) rendere nota a Carlo VII la causa di tale assenza, così come lui (duca) l'ha comunicata agli oratori fiorentini perché giustificassero Giorgio con il re. Se il permesso di transito sabaudo dovesse ancora tardare, Giorgio prenderà la via del mare e da Genova raggiungerà la Provenza e poi il re.

Magnifico tanquam fratri nostro carissimo domino Raynaldo de Dresnay, regio gubernatori Astensi.
El grande despiacere et affanno che habiamo recevuto per el spectabile cavalero domino Zorzo del Mayno, nostro oratore, anche non sia aviato per andare alla mayestà del serenissimo Re de Franza, como havemo iandudum ordinato, certamente non ve lo porressemo dire né scrivere, el che è seguito perché in fin ad hora non ha havuto el salvoconducto dal duca de Savoya, como speravamo, perché el invero non supportiamo passione ala mente nostra, et perché se rendimo certi che oramay li magnifici oratori Fiorentini possono essere gionti dalla mayestà soa et che essa debbia stare in aspectatione, forse pensando che non proceda per nostro diffecto et mancamento, che non è puncto vero. Pertanto havemo deliberato avisare la vostra magnificentia della casone perché dicto domino Zorzo, nostro oratore, [ 333v] è restato et differito l'andare suo, pregandola che de questa cosa ne voglia advisare la mayestate del Re, facendo la excusatione nostra cum essa, necminus advisarne li prefati oratori Fiorentini, acciocchè non stiano in admiratione, et che ancora ne possano chiarire la prefata mayestà, como anche nuy gli scrivimo per l'alligato nostro breve, el quale pregamo essa vostra magnificentia glilo voglia mandare. Nuy perhò havemo novamente commesso et scripto ad esso domino Zorzo che se non haverà havuto dicto salvoconducto dal prefato duca, che debia aviarse per la via de Zenoa et andare in Provenza, non cessando per fin che sarà alla presentia della prefata mayestà, et cossì siamo certi exequirà, del che ne habiamo voluto dare aviso ala vostra magnificentia, acciochè ne possa scrivere alla prefata mayestà alla quale vogliatene arecommandarce, alli cuy boni piaceri semper siamo appar(e)chiatissimi. Data in nostris felicibus castris apud Calvisanum, die xiii novembris 1452.
Bonifacius.
Cichus.