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91. Francesco Sforza a Corrado Sforza Fogliani 1452 gennaio 20 Lodi

Francesco Sforza ricorda a Corrado Sforza Fogliani quanto gli sta a cuore cavar fuori dalla Preda Filippo Spinola e, perciò, di fare in modo di mandare quaranta-cinquanta fanti e anche più, se potrà inviarne di quelli di Luca Schiavo e di quelli che gli parerà, pur di non sguarnire la cittadella di Alessandria. A tali fanti raccomandi l'obbedienza a Francesco Capra. A loro faccia, poi, avere i denari che gli manderà il doge di Genova. Se ne fosse sprovvisto, procuri di averne in prestito per darne a quei soldati.

Magnifico Conrado de Foliano.
Credemo che tu debie havere inteso quanto havemo a cuore de cavare fuora della Preda Filippo Spinula, et per cavarlo delà deliberamo non gli lassare manchare cosa alcuna. Il perché volemo quanto più presto sia possibile vedi modo de mandare quaranta fino in cinquanta fanti almancho et più, se tu ne poray mandare de quelli delucha Schiavo et chi parerà a ti de quelli nostri sonno del canto dellà, lassando imperò molto bene fornita quella nostra citadella de Alexandria. Al dicto Francisco Capra, quale è alla dicta impresa, et ordinaray alli dicti fanti, che tu mandaray in quelle parte, che in ogni cosa debbiano obedire a dicto Francisco quanto fariano alla nostra propria persona; et fa' che vadino prestissimo. Laude, xx ianuarii 1452.
Providendo alli dicti fanti che tu mandaray de quelli dinari che te mandarà lo illustre signore duxe de Zenova, al quale non volimo che tu soliciti altramente, ma mandandogli gli poray dare o mandare alli dicti. Et si tu non havesse havuto dicti dinari, vedi modo de trovarne imprestito adciochè tu possi mandare viali dicti fanti, li quali se porano poy restituire de quelli seranno portati da Zenoa et advisarano del dì che se partirano dicti fanti et del numero d'essi. Data ut supra.
Cichus.