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924. Francesco Sforza al podestà di Novara 1452 novembre 20 Gambara

Francesco Sforza comunica al podestà di Novara che intendeva mandare una armata navale contro Brescello, ma mancandogli il denaro, impose ai suoi officiali di ricorrere alla pubblica sovvenzione. Nella ripartizione delle contribuzioni, a quella comunità toccarono otto uomini armati, sive navaroli, o cinque fiorini a uomo per due mesi. Quella comunità non ha mandato né uomini, né denari. Si affretti a inviare il dovuto ad Antonio Eustachi, capitano dei galeoni ducali.

[ 338v] Egregio viro potestati Novarie, dilecto nostro.
Alli di passati volendo nuy mandare una armata navale contra Bresselo e non havendo el modo al denaro per supplire a quella, attenta quest'altra maiore impresa havimo qua, facessimo ordinare per li nostri officiali che li nostri fideli subditi ce adiutasseno, et cossì, facta equa compartitione, ne tocha a quella nostra communità viii homini armati, sive navaroli, da essere mandati sulla dicta armata, aut dovesseno pagarne altri tanti per duy mesi a ragione de v fiorini el mese. Et sentendo noy che non ha facto né l'uno né l'altro, cio(è), né mandato l'homini, né pagato li denari, ne siamo molto maravigliati, non intendendo donde proceda tanta inobedientia, la quale non volimo patire per modo alcuno. Et pertanto volimo che subito tu habbi quelli che fanno per essa communità et faci che per ogni modo mettano ordine al pagamento et mandano li denari ad domino Antonio de Eustachio, capitaneo delli nostri gallioni, al quale havimo dato la commissione de quella armata contra Bresselo. Et in questo usati tale diligentia che li denari se habiano, né habiamo più cagione de replicare nostre littere sopra ciò. Ex Gambara, xx novembris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.