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927. Francesco Sforza ai de Albergo Doria 1452 novembre 18 Gambara

Francesco Sforza scrive ai membri dell'Albergo dei Doria di Genova di avere nuovamente inteso da Antonio da Biasca, capitano dei balestrieri, quali sentimenti essi hanno verso la sua persona e il suo stato. Quantunque sia superfluo il chiederlo, li invita a voler perseverare nei loro atteggiamenti di simpatia verso le cose sue, certi, come confermerà loro Antonio al suo ritorno, che quello che fanno per lui lo possono credere fatto per loro stessi.

Magnificis tanquam fratribus et amicis nostris carissimis dominis de Albergo Aurie Ianue.
Havimo inteso quanto per parte delle magnificentie vostre ne ha dicto domino Antonio da Biassa, capitaneo delli balestreri, della vostra bona volontà e dispositione verso nuy e lo stato nostro. Al che, respondendo, dicemo che questo a nuy non è cosa nova perché continuo havimo veduto per effecto quanto caldamente ve siati portati in cadauno nostro facto. Per la qualcosa nuy ve remanimo obligatissimi, et benché siamo certi non bisogna a satisfactione del'animo de nuy stesso, pregamo e confortamo le magnificentie vostre che vogliano perseverare et fare como hanno facto fin qui, perché tucto quello haveti facto e fareti per nuy posseti dire de farlo per vuy medesmo, como più largamente intendereti dal dicto domino Antonio, che torna informato ad pieno delle cose de qua, al quale piacia alle magnificentie vostre credere quam a nuy proprii. Ex Gambara, xviii novembris 1452.
Persanctes.
Cichus.