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972. Francesco Sforza agli Anziani e ai Presidenti agli affari di Alessandria 1452 dicembre 15 Gambara

Francesco Sforza confessa agli Anziani e ai Presidenti agli affari di Alessandria di aver compreso i loro affanni, specie per il problema dello strame. Non è giusto che per carenza di strame si lascino scorticare i cavalli. Non rimane altro che prendere quelle decisioni che consentono di trovare strame. A tale anodino suggerimento, il duca non fa che aggiungere una prospettiva: questo ha a durare puoco, perché è in viaggio con i suoi il Colleoni, che, lì giunto, haverà ad ... andare ad guadagnare delle stantie et strame in quelle de inimici. Consolatorio, conclude: al presente ... se faza al meglio che se pò.

[ 357r] Nobilibus viris Ancianis et presidentibus negociis civitatis nostre Alexandria, dilectis nostris.
Havimo recivuto vostralittera et inteso quanto ne haveti scripto deli affanni che haveti: nuy ne siamo certi, et ch'el sia como diceti, et maxime del facto del strame, unde, siando adesso quello tempo che è et siandose fine al presente mantenuti li cavalli, non ne pare iusto, né conveniente che mò, per mancamento de strame, si debiano lassare scorticare. Siché ad questo facto vogliati pigliarli bono partito et tale che li cavalli habiano del strame et non se morano de fame, advisandone, como per altre ve havimo scripto, che questo ha a durare puoco, perché, como haveti inteso, nuy mandiamo de presenti là ad quella impresa il magnifico Bartholomeo Coliono cum bono numero de gente, et già ha passato Adda et prosegue el suo camino, et tucta volta ch'el sia gionto là, luy haverà ad essere cum quelli altri nostri et andare ad guadagnarse dele stantie et strame in quelle de inimici, in modo che quella nostra comunità non haverà ad havere più affanno, né briga. Siché per al presente, attesala necessità, bisogna che se faza al meglio che se pò. Ex Gambara, die xv decembris 1452.
Persanctes.
Cichus.