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1174. Francesco Sforza ad Angelone de Alamannis, castellano di Guardasone 1452 dicembre 11 Cremona.

Francesco Sforza dice ad Angelone Alamanni, castellano di Guardasone, di aver preso atto che ha tolto 18 staia di frumento dei ribelli e gli ricorda che č contro gli ordini avere la rocca stipata di prigionieri. Ha saputo che ha addotto inutili giustificazioni per non fare la mostra quando č andato da lui il collaterale.

Angelono de Alamannis, castellano Guardasoni.
Havimo recevuta la toa lettera ala nostra responsiva, et inteso quanto ne scrivi del'havere tolto stare xviii de frumento de quello deli rebelli; ne remanemo advisati et non ne accade dire altro; cossė anchora ad quanto se contene in essa toa lettera, non accade altra resposta. Ceterum te advisamo como noi siamo informati che hai piena quella nostra rocha de presoni; el che sai č contra li nostri ordini, quali hai inscripto da noy, et cossė similmente che non hai voluto fare la monstra al collaterale quale era venuto lā, con fare certe excusatione et aIlegare tale frivole rasone che, quanto queste cose siano a ti honore et a nuy grate, lo poi assai pensare; ma ti certificamo che esse te serano anchora recordate et serai malcontento et te ne pentirai haverle facte. Al facto del salario tuo dicemo che debbi mandare ad intenderti con li Maistri dele intrate nostre extraordinarii, alli quali per l'aligata scrivemo opportune. Cremone, die xi decembris 1452.
Bonifacius Cichus.