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1240. Francesco Sforza a Pietro Maria Rossi 1453 gennaio 2 Milano.

Francesco Sforza risponde a Pietro Maria Rossi e sul lavoro di Gambara e della sua andata nel Parmense. Gli dice che, mandato a Gambara il famiglio Angelo de Caposelvi per stabilire chi tra i soldati deve rimanere, sarebbe meglio che mandasse un suo uomo per indurre i suoi a fare quanto Angelo ordinerà, essendo necessaria la permanenza di alcuni dei suoi dentro il recinto con due o tre cavalli, cui Angelo provvederà di strame del marchese di Mantova.

Magnifico Petromarie de Rubeis.
Nuy havemo inteso quanto vuy ne havete scripto de quello lavorerio de Gambera, et cossì del vostro andare in Parmesana; respondendo, dicemo che molto ne piace ch'el dicto lavorerio sia reducto nelli termini scriveti et similmente che vuy ve siati partiti et andati in Parmesana. Et perché de presenti mandiamo Angelo de Caposilvi, nostro famiglio, al dicto loco de Gambera per dare ordine a quelle gente d'arme sonno lì, chi ha ad remanere et chi ha a partirse, haverissimo caro subito, alla recevuta de questa, mandasti là uno delli vostri fidati quale facia che le gente vostre exequiscano quanto gli sarà ordinato per lo dicto perché serà pur necessario che remangano pur lì alcuni delli vostri homini d'arme che haverano ad allogiare dentro dal recepto novo cum dui o tri cavalli per uno, alli quali Angelo predicto farà fare provisione de stramo de l'illustre signore domino lo marchexe de Mantoa. Data Mediolani, die ii ianuarii 1453.
Leonardus.
Iohannes.