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126. Francesco Sforza a Giovanni Zaboli (1452 gennaio 17 Lodi)

Francesco Sforza scrive a Giovanni Zaboli di essere informato di quanto ha scritto al consigliere Angelo Simonetta a proposito dei panni che il duca vuole siano ricuperati, e per tale motivo gli ha affidata la dogana del sale. Avendo Manfredotto, che la teneva prima, sborsato ottocento ducati all'ufficio della canevaria, ha ordinato al referendario di indagare di quanto è creditore e di quel che resta lo pagherà Giovanni con i denari della dogana. Nell'amministrazione della gabella deve mostrare la sua capacità con vendere quanto più sale possibile. Quanto ai panni procuri di ottenere quella quantità richiesta da Angelo e Tristano e per il pagamento si serva dei denari del sale, certo che dal duca, informato dei denari occorsi, avrà l'assegnazione sopra le altre entrate ducali.

Iohanni de Zabolis.
Havemo veduto et inteso quello hay scripto ad Angelo Symonetta, nostro consigliero, del facto deli panni, quali volemo siano recuperati. Et perché se rendiamo certi che piglaray questa cura de bona voglia, et anche sapperay satisfare ala mente nostra, havemo [ 33r] deliberato, ad ciò che meglio possi fare questo, che la dovana del sale sia regulata per le mane tue; et de questo ne scrivemo opportune al referendario et anche a Desiderio Grosso. Ma perché Manfredotto fece exborsatione de ottocento ducati sopra lo offitio dela canevaria, deli quali non sappiamo quanta ne habia rectracti, et nostra intentione è de farlo satisfare de quello che resta havere, ad ciò non habia casone de dolerse ch'el sia remosso dal'offitio senza la debita restitutione deli dinari suoy, bisogna, et cossì te confortiamo, che voglii prendere caricho de satisfare esso Manfredotto de quello ch'el resta havere per la dicta exborsatione; il quale resto firà veduto per lo referendario nostro lì, et quello exborsaray, te serà restituito di dinari dela doana, et cossì te concedemo che li possi retrare. Per respecto ala administratione dela gabella, te carichamo che li interponi ogni studio et diligentia, et provedi che se facia quella mazore dispensatione del sale che sia possibile, et che vegnamo ad consequirne quanto più intrata se possa, non manchando in cosa alcuna che cognosceray essere utile ad bonificare quella intrata. Quanto ala parte di panni, volemo che facii opera et te studii de accatare quella quantità, dela quale et come te scrisse el predicto Angelo et anche te disse Tristano; et in questo interponeray tale diligentia che vegnamo ad essere satisfacti, como desideramo, et presto. Per lo pagamento di quali panni siamo contenti te adiuti di dinari del sale, incomenzando da sey mesi in là, et cossì fin adesso li deputiamo ala dicta satisfactione, ad ciò quello prometteray per nuy possi attendere liberamente, como è nostra intentione. Et essendo advisati da ti dela quantità di dinari che ascenderà la compra d'essi panni, te faremo tale assignatione cossì sopra l'altre nostre intrate, como sopra el sale, che poteray satisfare al tucto. Data, ut supra.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.