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1278. Francesco Sforza al conte Marco de Cotignola, luogotenente in Borgonuovo Piacentino 1453 gennaio 9 Milano.

Francesco Sforza, saputo che Marco Cotignola, luogotenente a Borgonuovo Piacentino, non ha permesso al "traversiero", mandato dal daziere della "statera" di Piacenza, di esercitare il suo ufficio, come accadeva dal tempo di Filippo Maria Visconti, con danno per il daziere e per la Camera ducale, ordina a Marco di rimuovere ogni impedimento così da potere fare anche lì le debite riscossioni.

[ 318v] Comiti Marcho de Cotignola, locuntenenti im Burgonovo im Placentina.
Sentiamo che, havendo mandato là el daciero de datio della statera della nostra città de Piagenza dell'anno presente el suo traversiero per exercire et scotere esso datio, secondo se soleva fare al tempo della bona memoria del'illustre quondam duca Filippo Maria, nostro patre et socero honorandissimo, non l'(h)ai voluto admectere, né lassar fare l'offitio suo, como gli è licito per la forma dello incanto del dicto datio, et etiamdio per quello ce soleva fir servato al dicto tempo; dil che se maravigliamo et per questa inhibitione non solamente ne ferissi danno de presente ad dicto daciero, ma ancora alla Camera nostra, et per il simile in lo advenire le intrate nostre reporteriano grande detrimento, el quale per alcuno modo non intendiamo tolerare. Volemo che presti patientia et lassi deputare et tenere in quello borgo il predicto traverso el quale debia et posse exercire et riscotere el dicto datio in quello modo et forma ce dispone per vigore del dicto (a) incanto et costumava fare al predicto tempo liberamente, rimosta ogni exceptione, dandogli circa ciò ogni aiuto et favore in modo che possa consequire suo debito, et per questo né'l dicto datiero, né la prefata Camera, venga patire danno alchuno. Mediolani, die viiii ianuarii 1453.
Antonius Matteus.

(a) Segue datio depennato.