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1437. Francesco Sforza aTeseo da Spoleto, ai deputati sopra gli alloggiamenti di Piacenza e ai presidenti degli affari della comunità. 1453 febbraio 27 Milano

Francesco Sforza informa Teseo da Spoleto, i deputati sopra gli alloggiamenti di Piacenza e i presidenti agli affari della comunità che gli ambasciatori Sebastiano Gambarello, Bartolomeo Gramatico e Antonio Bonomo si sono lamentati che Teseo abbia disposto che, per volontà ducale, si dia alloggio nel Piacentino a duecento cavalli oltre ai milleottocento assegnati, aggiungendo che vi debbono contribuire i nobili e i cittadini piacentini che non risiedono in città tutto l'anno e non portano in città le vettovaglie, ad esclusione di alcune ville. Il duca precisa essere sua volontà che, con gli Anziani, si distribuiscano i duecento cavalli escludendo i nobili e i cittadini che rientrano in città solo tre mesi l'anno, avvertendoli, come detto agli ambasciatori, che è un carico contingente per mancanza di alloggi in altre parti dello stato.

[ 353v] Nobilibus viris Thes(e)o de Spoleto, cancellario, et deputatis super logiamentis Placentie, necnon presidentibus negociis communitatis ibidem.
Sonno stati da nui Sebastiano Gambarello, Bartolomeo Gramatico et Antonio Bonomo, ambassiaturi de quella comunità de quale, sotto lectere credentiale d'essa comunità, tra l'altre cose, se sonno doluti che tu, Theseo, gli habbi referito essere nostra firmissima intentione che se debbiano lozare imPiasentina cavalli cc oltra il suo compartito de cavalli milli octocento, et che in esso compartito de cavalli cc debbiano contribuire tucti li nobili et cittadini de Piagentina (a) che non fanno continua residentia in la città per tucto l'anno con tucta la fameglia soa et non conducono tucte le loro victualie ala città, exceptando etiam certe ville da esso compartito, et ac questo ne hanno allegato molte raxone. Pertanto, aciò sapiate la mente et despositione nostra volimo che, participando cum li prefati Antiani, debiati compartire li dicti cc cavalli et provedere che ad questo carico contribuissano tucti quilli che deno contribuire, et che de questo non se dia graveza alchuna ac quilli nobili et cittadini che repatriano secondo li ordini nostri tri misi dell'anno in la città, facendo in modo che niuno se possa dignamente lamentare de tale compartito, avisandovi como nui ancora havimo avisati li dicti ambassiatori che non dasemo questo per carrico ordinario, ma solamente per questa fiata per lo manchamento delli lozamenti de Lodesana, Parmesana et Cremonese, Novarese, Alexandrina et Martesana. Data Mediolani, die xxvii februarii 1453.
Irius.
Cichus.

(a) Piagentina corretto su Piagenza.