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1600. Francesco Sforza al commissario di Pontremoli 1453 aprile 12 Milano.

Francesco Sforza informa il commissario di Pontremoli della fuga da Tommaso da Rieti di Bartolomeo, suo mulattiere, che gli ha sottratto soldi e cose per un valore di venti ducati. Gli ordina, se è in paese, di metterlo in prigione fino a che non avrà saldato il debito; se non fosse lì, si rifaccia con suo padre.

[ 390r] Comissario Pontremuli.
Il spectabile misser Thomasso da Riete, nostro dilectissimo, ne dice che novamente se è fugito da lui uno suo mulactiero nominato Bartolomeo de quella vostra terra, il quale tu fosti cagione de fare aconzare con lui, et, ultra ducati x ha havuti da lui, gli ha portato via una scudella et uno scodellino d'argento de pretio de ducati x, et sariano ducati xx, non computando le spese de medici et medicine facte per lui al dicto mulactiero, quale ben pezo è stato amalato. Pertanto, essendo lì il dicto mulactiero, volemo lo debiate fare destinire et astringere al pagamento de questi xx ducati al dicto messer Tomasso, et non essendogli esso mulactiero, procedere contra el padre, o cose soe, tanto che esso domino Tomasso sia satisfacto integramente. Et non manchi. Mediolani, die xii aprilis 1453.
Zanectus.
Iohannes.