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1862. Francesco Sforza a (Teseo). 1453 giugno 5 "apud Senigam".

Francesco Sforza, avendo Raffaele Pugnello dovuto interrompere per malattia la commissione affidatagli dei carri per la fornitura del pane in campo, ha mandato a Teseo il compartito fatto da Pugnello e gli ha comandato, con Benedetto, capitano della cittadella, di curarsi della provvista di detti carri. Considerato il deludente risultato lo esorta ad attuare il compartito perchè i carri siano al più presto a Cremona.

Essendo partito dellà Raffael Pugnello, nostro famiglio, per la infirmità sua, quale havevamo mandato, inter cetera, per il facto de carri per la monitione del pane del campo, como tu sai nui te havimo mandato il conpartito facto per lui et conmandato per nostre lettere che insieme con Benedecto, capitaneo nostro nella cittadella, procedesse alla executione che li carri richesti vennessero. Et come hay veduto per le nostre lettere te havimo caricato de questo strectamente, tamen non intendemo quello habbi facto fino al presente, de che ne maravigliamo grandemente, parendone che vui non considerati quanto siano inportanti questi carri per mandare i(l) pan(e) in campo et che senza essi non se pò fare. Pertanto de nuovo te dicemo et conmandiamo (a) che, senza perdere una hora de tempo, attendi alla executione del dicto conpartito et providi che li carri rechiesti vegnino via volando ad Cremona, in questo usando ogni diligentia et celerità et non guardando in volto a persona del mondo, ma procedendo con facti et con parole como te parerà per modo li carri vegnino subitissimo, perché se non vengono de tratta ne vedemo impazati, siché in questo non perdere tempo alcuno. Ex castris apud Senigam, v iunii 1453.
Cichus.

(a) Segue che senza perder una hora de tempo actendi all depennato.