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1889. Francesco Sforza al viceluogotenente e al podestà di Piacenza. (1453 giugno 11 "apud Senigham").

Francesco Sforza vuole che il luogotenente e il podestà di Piacenza facciano in modo che Domenico da San Severino, pur disposto a pagare il canone, non sia molestato dalle persone che si contendono la proprietà che Domenico ha in affito.

[ 469r] Nobilibus viribus vicelocuntenenti et potestati Placentie, dilectis nostris.
È stato da nuy Dominico da San Severino, nostro homo d'arme, et ne ha dicto che luy tene ad ficto una po(sse)ssione in Piasentina, la quale pare sia in differentia fra duy cittadini, et l'una parte et l'altra gli dà molestia per lo ficto d'essa possessione, como da luy intenderiti, o da suo messo. Et pertanto volimo che ordinati et faciati in modo che esso Dominico, né Ii suoy non siano molestati per modo alcuno per lo dicto ficto, perché il predicto Dominico dice che, o a l'una o a l'altra dele parte, ad chi tocharà, luy pagarà quello ch'è debite deve pagare per lo ficto predicto. Et in questo facto imponete quella penna che ve pare che la voluntà nostra sia exequita. Data ut supra.
Persanctes.
Iohannes.