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336. Francesco Sforza al luogotenente, al podestà e agli Anziani di Parma. 1452 marzo 12 Milano.

Francesco Sforza richiama il luogotenente, il podestà e gli Anziani di Parma a non imporre al mercante Enrico Cassinaro un calmiere per la vendita di salame di anguilla, ma, se credono, un calmiere per cui Enrico non abbia a trovarsi in perdita.

[ 84v] Spectabili egregio ac nobilibus viris locuntenenti, potestati et Ancianis Parme dilectis nostris.
Ad querella de Henrico Cassinaro, citadino et mercadante da quella nostra citade, ve habiamo scripto che provedeati che in la vendida del salame de anguile non ge volesti tentare cosa oltra il debito, pur intendiamo per nova soa querella che gli è dato calmerio in lo vendere dicto salame a tale presio, che del proprio cavedale ne vene a perdere grandemente, de che se ne maravegliamo. Perhò vi commettiamo de novo, et volimo provedati ch'esso Henrico, o possa vendere dicto salame liberamente, senza calmerio, o che gli mettati tal carmerio che, se esso Henrico non ne venga a guadagnare, che per modo niuno, non ne perda. Et fati che de ciò non ne habiamo più rechiamo. Data Mediolani die xii martii 1452.
Leonardus.
Iohannes.