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353. Francesco Sforza al cancelliere Teseo da Spoleto. 1452 marzo 15 Milano.

Francesco Sforza scrive a Teseo da Spoleto che, vista la supplica degli uomini di Belegno, induca Antonio e Guglielmo, fratelli Vitali, detti Racalini, a pagare la tassa dei cavalli, dalla quale nessuno è esente, non curando il segno o la croce di Sant'Antonio che portano.

[ 87v] Nobili cancelliero nostro dilecto Thexeo de Spoleto.
Tu vederay per la introclusa supplicatione quello rechiedeno li homini de Belengno del destricto de quella nostra cità, contra Antonio et Guiglielmo, fratelli di Vitali, dicti Rachalini. Et perché, come tu say, nostra intentione non è che alcuno sia preservato exempto da taxa de cavalli, volimo che li predicti fratelli contribuissano al dicto caricho de taxa, come li altri et non siano preservati exempti per singno, o croce de Sancto Antonio, quale se dice portano. Data Mediolani, die xv martii 1452.
Irius.
Cichus.