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609. Francesco Sforza al luogotenente e al podestà di Parma 1452 giugno 20 "ex castris nostris felicibus apud castrum Gonellarum".

Francesco Sforza scrive al luogotenente e al podestà di Parma in merito alla morte di Giovanni Zabolo, uomo buono e buon cittadino di Parma. Vuole che si proceda a inventariare i beni di Damiano, figlio di Attanasio e degli altri correi, procedendo contro loro come giustizia richiede. Lo informa poi delle scuse di Attanasio per quanto successo, avvenuto a sua insaputa.

Locuntenenti et potestati civitatis Parme.
Havimo recevuto vostre lettere et inteso quanto scriviti della morte de Zohanne Zabolo, et cetera; dicimo che el caso sucesso del dicto Zohanne havimo inteso cum summa displicentia et doIo(r)e et rencresce tanto quanto dire se potesse perché tenemo haver perduto uno bono et utile (a) citadino de quella nostra città, et possendo nuy recuperare la dicta sua morte et redurlo alla pristina vita (b), gli metteressimo tanto del nostro ad scotto che nissuno el crederia quel se sia, bixongna haversi patientia ad quelle cose che non se gli pò dare alcuno rimedio. Et vogliati attendere ad confortare li parenti suoy ad conportare cum patientia quello che è successo et vogliati fare la discriptione et confiscatione delli beni de Damiano, figliolo de Attanasio, et de quilli altri suy compangni ommicidi, et contra de loro procedeti segondo vole rasone, per modo che chi ha fallito sia ponito. Attanasio ne ha scripto scusandose grandemente del caso successo, et che è successo contra sua conscientia, et cussì se rendimo certi che sia et che intentione sua è de vivere bene et civilmente como bono et reppossato cittadino, et de luy non havimo altre oppinione nì concepto. Ex castris nostris felicibus apud castrum Gonellarum, die xx iunii 1452.
Ser Iohannes.
Iohannes.
A margine: vacat.

(a) Segue amico depennato.
(b) vita in interlinea su altra parola.